Silvano Fuso, I nemici della scienza. Integralismi filosofici, religiosi e ambientalisti,
ISBN 978-88-220-6807-1, Dedalo, Bari 2009, € 15,00.
Recensione di Enrica Rota Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il pensiero scientifico ha molti nemici …
Questo libro si occupa delle varie forme di “antiscienza” diffuse oggigiorno nel mondo e soprattutto in Italia, dove le spinte antiscientifiche sembrano avere attecchito in maniera particolarmente marcata a causa del retaggio culturale del paese (predilezione per la cultura di tipo umanistico, influenza della chiesa cattolica) e delle globalmente inadeguate conoscenze scientifiche della popolazione.
L’autore distingue tre principali forme di antiscienza: quella filosofica, quella religiosa e quella ambientalista.
Per quanto riguarda la prima (cap. 1), Fuso rileva come la scuola italiana sia stata (e per certi aspetti tuttora sia) influenzata da pensatori “antiscientifici” come Croce e Gentile, che sminuivano la scienza e propendevano per una formazione di tipo prevalentemente umanistico: ancora oggi, per esempio, gli studenti italiani sono sempre fra gli ultimi, a livello europeo, per quanto riguarda le conoscenze matematiche e tecnico-scientifiche – un vero paradosso, nella patria di Leonardo e Galileo.
Riguardo al secondo tipo di antiscienza (cap. 2), l’autore ci ricorda le continue e pesanti ingerenze della chiesa cattolica nella vita del paese, che ostacolano i progressi scientifici soprattutto nel campo della ricerca medica (ved. cellule staminali embrionali). Fuso illustra le posizioni della chiesa anche riguardo alla questione del fine-vita, alle terapie del dolore, a contraccezione e fecondazione assistita, all’omosessualità … tutte posizioni retrograde, anzi “reazionarie”, che hanno avuto ed hanno tuttora un forte peso sulla legislazione italiana e di conseguenza sulla vita del paese.
Il cap. 3 tratta infine delle principali tematiche dell’ambientalismo dei nostri giorni: OGM, elettrosmog, inceneritori, energie pulite o meno, nucleare, catastrofismo climatico, medicine alternative … Fuso esamina ad uno ad uno i vari “cavalli di battaglia” dell’ambientalismo e mette alla luce i forti interessi “lobbistici” e di parte che ne stanno alla base. Un capitolo decisamente interessante, anche per coloro che non condividono le opinioni dell’autore.
Nel 4° (ed ultimo) capitolo S. Fuso si concentra sulla situazione in Italia, un paese che investe ben poco in scienza, ricerca, formazione ed istruzione, che raramente adotta criteri meritocratici e i cui migliori cervelli fuggono all’estero. L’autore concorda con il fisico Giuliano Toraldo di Francia che aveva definito l’Italia un “paese in via di sottosviluppo” in quanto incapace di valorizzare il pensiero scientifico e gli scienziati e dunque destinato al declino culturale e di conseguenza anche economico.