Due incognite: la X e la Y

Baldo Conti  

Qui non si tratta però di matematica e di equazioni con i vari tipi di incognite, ma della combinazione di due cromosomi del nostro DNA ai quali è stato attribuito appunto il simbolo di X e di Y che, uniti insieme e/o combinati, danno origine alle nostre caratteristiche sessuali. Come tutti, più o meno ormai sappiamo dalla genetica che XX è la combinazione femminile mentre XY è quella maschile, ed è da queste combinazioni che ha origine il nostro mondo sessuale [1].

XX e XY sono solo due “simboli” (creati dalla natura per scopi riproduttivi) nei quali ci riconosciamo per essere appunto maschi o femmine, ma non sempre la natura – per questioni evolutive, di “errore”, per necessità o per caso [2] – si replica esattamente e correttamente. Come sosteneva nelle sue lezioni il nostro “maestro” Leo Pardi [3] (colui che introdusse l’Etologia in Italia, professore ordinario di Biologia-Zoologia, prima all’Università di Torino e poi a quella di Firenze, e già “allievo-collega” di Karl von Frisch [4]), XX e XY sono solo due punti “teorici” e noi tutti siamo collocati nella parte intermedia fra questi due punti, ma senza conoscere esattamente la posizione – cioè senza sapere se siamo più vicini ad un punto o all’altro – e non siamo quindi assolutamente mai “puri”, ma portiamo con noi (a nostra insaputa) tutti quegli eventuali “errori” di duplicazione: XX con l’aggiunta magari di un qualche pezzetto della X o della Y del maschio… e viceversa, con la possibilità di arrivare addirittura fino all’aggiunta di un X o una Y interamente. E queste considerazioni sconvolgevano ed allibivano completamente gli allievi ufficiali della Facoltà di Medicina della Scuola di Sanità Militare della Costa San Giorgio, a Firenze, ai quali il Pardi teneva le lezioni di Biologia e Zoologia generale [5]. E lo stesso Pardi – al riguardo – accennò anche ad un fatto tragico: un professore dell’Università di Milano per dimostrare ai propri allievi la veridicità di queste affermazioni esaminò la propria “piastra” cromosomica… ma il giorno dopo si suicidò! Evidentemente quanto aveva osservato nella sua piastra non era stato proprio di suo gradimento…

La conseguenza di quanto sopra è che lesbismo, bisessualità, omosessualità, ecc. non sono affatto “malattie” come insinuato stupidamente dagli ignoranti, ma sono solo la normalità e rappresentano le possibili varianti genetiche, pressappoco come avere gli occhi azzurri, i capelli castani, o essere alti o bassi. E tutto questo si verifica anche nel mondo degli “altri” animali. Io stesso restai molto sorpreso e perplesso, all’inizio del mio lavoro in Dipartimento – aiutando Pardi nelle sue sperimentazioni – nel constatare molti accoppiamenti tra maschi nelle vespe del genere Belonogaster, un fenomeno al quale diversamente non avrei mai pensato né posto attenzione.

Ma c’è un altro aspetto non trascurabile che a molti sfugge … Se, grazie ai cromosomi, nel cervello maschile si introducesse qualcosa di femminile non sarebbe altro che bene! Forse noi uomini potremmo avere un po’ più di curiosità e di socialità, più comunicazione e fantasia, più considerazione ed affetto per i figli e per il prossimo. E sicuramente anche le donne trarrebbero qualche beneficio se avessero qualcosa in più di maschile.

Una dimostrazione delle tante ricombinazioni utili alla nostra vita – e quindi da considerare assolutamente “naturali” – possiamo ritrovarla in molte situazioni di omosessualità, lesbismo, ecc., di tanti uomini e donne celebri vissuti in un lontano passato ed anche nell’attuale presente. Ritroviamo tra queste varianti alcuni esempi: da Saffo a Carlo Magno, da Leonardo da Vinci a Michelangelo, da Cristina di Svezia ad Abraham Lincoln, da Gertrude Stein ad Oscar Wilde, ed ancora Pier Paolo Pasolini, ecc.

C’è inoltre un altro aspetto, molto discutibile, che tanti sprovveduti (o tante persone in malafede) tirano in ballo su questo argomento, ossia che le numerose varianti sessuali siano “contro natura” … ed invece combatterle sarebbe proprio come combattere chi per natura è biondo, o ha gli occhi “a mandorla”, o chi è di pelle abbronzata (ma direi anche chi nasce stupido e ce ne sono molti!). Come sembra affermasse Albert Einstein “solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana”. Fin dai tempi più remoti – dalla biblica Sodoma e Gomorra, ma sicuramente anche prima – l’omosessualità e le altre varianti genetiche sono state sempre aspramente combattute, ma la ragione non è certo di origine divina come qualcuno potrebbe supporre (“andate e moltiplicatevi”). La ragione è tutta umana: una coppia lesbica o omosessuale non procrea e quindi non produce schiavi che lavorino e poveri eroi che si facciano ammazzare in guerra. È solo e soltanto questa la ragione … e lasciamo da parte l’antichità visto che la situazione oggi non è affatto cambiata: ricordiamoci che ai tempi del fascismo si tassavano gli scapoli, mentre oggi si dà un assegno alle famiglie per i figli a carico. Dobbiamo solo produrre figli, ma attualmente a questo mondo siamo più di 7 miliardi e mezzo ed ora in Cina (visto che sono pochi) c’è anche la “autorizzazione” ad avere un terzo figlio … Il Dio viene sempre tirato in ballo per “giustificare” le atrocità, l’avidità e la stupida “umanità” del sapiens. Difficile poter cambiare un sistema di pensare e di agire come quello antico ed attuale senza una ferrea consapevolezza e determinazione…

Potremmo concludere le nostre osservazioni con un pensierino finale… Sarebbe molto meglio se nelle scuole pubbliche – fin dall’infanzia – si insegnasse un po’ di storia naturale, che cos’è il sesso, la necessità di rispettare il prossimo che ci circonda, invece di obbligare gli studenti ad imparare inutilmente i canti della Divina Commedia a memoria, a studiare la vita di tanti personaggi “celebri”, la stessa storia (che non c’insegna proprio niente, visto che ognuno di noi deve sempre “ricominciare da zero” e tutto si ripete – l’éternel retour di nietzschiana memoria) e tante altre astrusità che sicuramente formeranno la nostra “cultura”, ma non ci insegneranno mai a vivere in maniera “meno umana” e presumibilmente più civile … Ma forse sono i nostri “capi-branco” che non lo vogliono, visto che con maggiore intelligenza ed attenzione da parte della maggioranza dei sapiens loro non potrebbero continuare a fare i loro “affari” grazie allo schiavismo, al razzismo, al colonialismo, all’industrializzazione selvaggia, il tutto ovviamente condito con l’aiuto di Dio … sempre presente e dell’ipocrisia religiosa!

Possiamo solo augurarci – con notevole sforzo – un mondo futuro migliore, se cercheremo di superare quelle enormi barriere che la nostra struttura di mammiferi e pseudo-scimmioni [6] ci ha costruito intorno…

NOTE

[1] Molti sono i libri di Genetica pubblicati, tra questi possono risultare utili: John H. Relethford, Genetica delle popolazioni umane, Casa Editrice Ambrosiana 2013, pp. 352; Guido Barbujani, Sillabario di genetica per principianti, Saggi Bompiani 2019, pp. 272; Federico Neresini, Io e il mio DNA, Il Mulino, Bologna 2020, pp. 232.

[2] Jacques Monod, Il caso e la necessità, Mondadori, Milano 1993.

[3] Per una biografia di Leo Pardi, vedi in Dizionario biografico, Treccani.

[4] Per notizie su Karl von Frisch, vedi Wikipedia.

[5] Leo Pardi e Antonio Ercolini, Biologia e Zoologia generale, Società Editrice Universo, Roma 1977.

[6] Desmond Morris, La scimmia nuda, Bompiani 2017, pp. 269.